PESCI - IL PROGETTO DEL SOLE 
 
Periodo: 20 Febbraio- 20 Marzo 
Segno mobile 
Elemento: Acqua 
Domicilio: Nettuno e Giove 
Esaltazione: Luna 
 Esilio: Mercurio

I Pesci sono l’ultimo segno dello zodiaco, quello che chiude l'intero ciclo zodiacale, che ripartirà il giorno dell'equinozio di Primavera con il segno dell'Ariete. 

Il Sole transita in questa costellazione in un momento di conclusione del ciclo temporale, è dunque questo un segno di transizione, che si pone tra la fine dell'Inverno e l'inizio della Primavera, un momento in cui le energie cambiano radicalmente ed il suo glifo )-( , infatti rappresenta proprio lo spazio che si frappone tra la chiusura di un ciclo e l'apertura di una nuova porta.
Pesci è il terzo dei segni d'acqua, di natura mobile e femminile, caratterizzato da una sensibilità ed un intuito fuori dal comune ;qualità necessarie per percepire meglio di chiunque altro quando qualcosa sta per terminare ed anche, allo stesso tempo, le possibilità future racchiuse nel momento del mutamento. 

I nativi del segno dei Pesci faticano più di tutti a trovare una collocazione ed un’identificazione proprio perché la loro natura è mutevole, non definibile e spesso inafferrabile e questo non per calcolo o per astuzia ma perché la loro grande sensibilità ed anche influenzabilità, li porta a mutare nell’atteggiamento e nel pensiero assorbendo spesso involontariamente l'energia e le emozioni dell'ambiente circostante. 

L’elemento al quale appartiene è infatti l’Acqua: non quella placida del Cancro, e nemmeno le acque melmose dello Scorpione, ma quella degli oceani, delle grandi distese, un'acqua che non è contenibile ma che ci può dare a livello simbolico un’immagine del suo temperamento che, proprio come le acque degli oceani, è estremamente ricco, fecondo, sensibile, intuitivo, difficile da esplorare e ancor più difficile da inquadrare. 

Capace di profonde emozioni e di altrettante forti reazioni, la sua estrema sensibilità può renderlo a volte suscettibile anche se spesso non lo mostrerà; l’elemento acqua influisce sulla sfera emotiva che sarà movimentata proprio come quella marina, ci saranno quindi momenti di calma e momenti di forte tempesta, grande empatia verso il prossimo, compassione verso i più deboli, grandi ideali umanitari e spirito di sacrificio ma tutto questo potrebbe difettare di costanza e di fermezza in quanto, comprendendo molto profondamente che ogni cosa è soggetta al mutamento preferisce non caricarsi di troppe responsabilità, proprio per lasciarsi la porta aperta e non crearsi delle limitazioni quando la realtà subirà dei cambiamenti. 

I pianeti che governano il segno dei Pesci sono Nettuno e Giove, le cui energie in relazione alla psiche donano ai nativi una profonda intuizione, empatia, sensibilità, ispirazione, senso artistico, compassione e capacità di portare conforto, ma anche indecisione, paure irrazionali, confusione, inquietudine ed estremismo emotivo. 

Giove, in quanto padre degli Dei nella mitologia greca, dona loro una visione della realtà di grande ampiezza che abbraccia tutti gli aspetti della vita, abbatte i pregiudizi e conferisce la capacità di godere dell'esistenza in ogni suo aspetto, dal piacere sensuale a cui i nativi si abbandonano volentieri, alla ricerca spirituale che sanno vivere anche con grande devozione e profondità. 

Nettuno invece, predispone all'amore universale ed al misticismo, rappresenta la profondità del nostro inconscio che, se vissuto in modo passivo e senza consapevolezza è anche colui che può generare le paure più irrazionali, le illusioni, un'emotività incontrollata ed un' incapacità di discernere la realtà col giusto equilibrio: difficoltà che talvolta, in alcuni casi, potrebbero portare ad alcuni nativi problemi di dipendenze varie.

Questa immensa ricettività rende tutti coloro che nascono sotto il segno dei Pesci  estremamente sensibili ed aperti a percepire come una spugna tutto ciò che avviene intorno a loro, nel mondo fisico come in quello sottile. Non sono pochi infatti coloro che hanno capacità extrasensoriali, grande ispirazione artistica e talvolta sensitività..
L’indecisione e l’ambiguità fanno parte integrante del loro carattere ma riescono a colmare questa lacuna grazie all’intuizione, e ad un grande cuore capace di mettersi spesso e volentieri nei panni degli altri.

La loro natura è comunque generosa e caritatevole, amabile e socievole, anche se ogni tanto avranno bisogno di passare dei periodi in solitudine per ritrovare il contatto con loro stessi ritirandosi nel loro mondo interiore per potersi ricaricare e fare il punto della situazione. 

Il mito relativo a questo segno è quello di Eros e Psiche.
La giovane Psiche era l'ultima delle tre figlie di un principe potentissimo ed era così bella e dolce che tutti andavano in pellegrinaggio per renderle omaggio, tanto che veniva venerata come una dea, e gli altari di Venere non ricevevano più alcuna offerta in quanto la giovane rappresentava per tutti la bellezza incarnata. Venere, indispettita, volle punirla in modo adeguato; chiamò suo figlio Eros e gli intimò di scoccare il suo dardo contro di lei affinchè si innamorasse dell'uomo più brutto della terra ma Eros quando la vide si innamorò così perdutamente che decise di rapirla e di portarla nella sua dimora. Lì Psiche fu informata che quello era il giardino del suo sposo ma che non l'avrebbe incontrato fino a che non fosse scesa la notte. 
Quando scese la notte ella si sentì avvolgere dalle braccia di Eros che le disse che non poteva rivelarsi a lei se non al momento giusto e quindi si fece promettere che non avrebbe mai cercato di guardare il suo volto. Ogni notte si incontravano al buio e l'amore tra di loro cresceva di giorno in giorno ma si rammaricava, in cuor suo, di non poter dare un volto a quello splendido amante.   
Una notte Psiche chiese ad Eros di poter andare a fare visita alle sue sorelle, il dio accettò ma la ammonì dicendole di fare attenzione ai loro suggerimenti perché avrebbero potuto metterla contro di lui. Quando giunse dalle sorelle raccontò loro del suo splendido amante e della promessa che gli aveva fatto ma queste la schernirono e le instillarono la paura dicendole che lui avrebbe anche potuto ucciderla. 
Con queste ombre nel cuore Psiche tornò al palazzo e quando scese la notte e lui si addormentò accese una candela: apparve così in tutta la sua bellezza Eros e Psiche rimase a guardarlo estasiata fino a che delle gocce di cera caddero sulla sua pelle e lui svegliandosi e sentendosi tradito, fuggì via lasciandola nella disperazione più nera. 

La Dea Venere intanto era venuta a sapere dell'accaduto e sempre più adirata aveva deciso di mettere alla prova la fanciulla assegnandole molti difficili compiti fino a quando in ultimo le venne chiesto di recarsi nell'Ade per portarle il cofanetto che racchiudeva proprio l'essenza della bellezza .  
Psiche si recò nell'Ade e Persefone le consegnò il cofanetto ma, ad un certo punto, la fanciulla presa dal desiderio di poter essere ancor più desiderabile agli occhi di Eros, non resistette e lo aprì cadendo in un sonno profondo, simile alla morte. Nel frattempo Eros, che era guarito dalle ferite e che era venuto a conoscenza dell’accaduto, commosso dalle gesta di Psiche, venne in suo aiuto, la strappò dal sonno eterno ed i due amanti si recarono da Giove, il quale diede finalmente il suo consenso all'unione.
Psiche fu assunta nell'Olimpo e Venere, ormai placata ,avendo constatato l'impegno con cui la fanciulla aveva cercato di superare le prove si congratulò con lei e celebrò le loro nozze. 

Questa bellissima storia è una metafora dell'amore vero e delle prove che, quando abbiamo la fortuna di incontrarlo, siamo chiamati ad affrontare. Venere chiede a Psiche di dimostrare quanto profondi fossero i suoi sentimenti mettendo alla prova la sua capacità di sacrificarsi e di lavorare duramente al fine di poter nuovamente rivedere il suo amato Eros. 
Non dimentichiamo che “ sacrificarsi” altro non vuol dire che  "farsi sacri”,  quindi le prove che aveva dovuto affrontare la bella Psiche avevano l'obbiettivo di farle comprendere la sacralità dell'Amore, affinché divenisse ella stessa una divinità dell'Olimpo. 

Per amare bisogna lasciarsi andare, l'amore chiede la resa totale dell'io perchè possa accedere a nuovi livelli di consapevolezza ma la mente ha paura: tutte le resistenze all'amore nascono da lei e Psiche che accende la lampada per guardare il suo sposo è una metafora del mentale che ha paura, non si fida fino in fondo, forse perchè sente che potrebbe perdere il controllo ed il suo effimero potere attraverso l'amore. 

La capacità di riconoscere e di abbandonarsi totalmente all'Amore puro è congiunta alla crescita evolutiva dell'Anima, che soltanto così potrà realizzare il reale sviluppo di sé, riuscendo ad andare al di là della conoscenza dei propri sensi fisici, e sperimentando quel senso di beatitudine e completezza profonda che permetteranno alla nostra Anima di  fondersi amorevolmente in uno stato di Coscienza cosmica.                                                                                                                    

Il progetto del Sole in questo segno, è di terminare il grande ciclo iniziato col segno dell’Ariete, attraverso i dodici segni, che rappresentano tutte le tappe evolutive che l’anima deve superare prima di ricongiungersi alla" Fonte divina", fondendosi finalmente nella luce e nell’amore assoluto.             
L’ultima prova consiste nell’abbandonare tutto quello che è ormai un fardello, compreso l’ego, che ha avuto una sua importantissima funzione durante il "Viaggio verso l’evoluzione dell’essere umano", ma che a questo punto deve essere trasceso per ritrovare il suo vero ruolo, al servizio dello Spirito. 

Chi nasce sotto il segno dei Pesci ha scelto di imparare meglio di chiunque altro a trascendere i propri limiti e quindi sarà inevitabilmente messo alla prova al fine di imparare a liberarsi da tutti quegli aspetti del carattere che lo tengono ancorato ai confini del proprio ego impedendogli di fondere completamente la propria anima nel "Grande Spirito". 

L’indefinito allora potrà divenire l’infinito Amore universale nel quale è possibile ritrovare quel senso di unità, che avevamo dimenticato incarnandoci in un mondo duale, ed abbandonarci finalmente all'amore assoluto, divenendo semplicemente e meravigliosamente una manifestazione vivente della Luce divina.